Intervista a Don Carlo Zardin

Don Carlo Zardin

Carlo Zardin è nato a Legnano nel 1983. Laureatosi in Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, si è trasferito a Padova dove ha insegnato italiano e storia per un anno presso il centro per minori “Ca’ Edimar”. Nel 2007, a Roma, entra nel Seminario della fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo e consegue la Licenza in Scienze Ecclesiastiche Orientali. Trascorre, durante gli anni di formazione, un anno in Spagna, nella casa di Fuenlabrada (nella periferia di Madrid), occupandosi della Caritas. Il 21 giugno 2014 è ordinato diacono e viene scelta per lui, come destinazione, Mosca, dove rimane fino all’anno successivo; il 27 giugno 2015 è ordinato sacerdote. Subito dopo riparte per la Russia, questa volta avendo come meta Novosibirsk.

Gli incontri fatti durante gli anni degli studi e le prime esperienze missionarie, con padre Mauro Lepori, don Matteo Invernizzi, don Massimo Camisasca (prima Superiore Generale della Fraternità san Carlo ora Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla) e don Antonio Anastasio, lo accompagnano nella maturazione di una fede forte e nel compiere la scelta vocazionale per una vita dedicata a Dio e agli altri uomini.

Attualmente è missionario in America Latina, a Bogotà, in Colombia.

INTERVISTA A DON CARLO ZARDIN

Chi è Carlo Zardin?

Sono un sacerdote missionario, appartenente alla Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, da 3 anni in missione a Bogotá, Colombia.

Cosa volevi fare da grande?

Ho avuto molte idee sul mio futuro. In ordine cronologico, prima di sentire la chiamata al sacerdozio, volevo diventare un insegnante delle scuole superiori (mi sono laureato in filosofia).

Com’è maturata la decisione per l’ordinazione sacerdotale?

Dopo che uno pronuncia il suo sì, vede che tutta la sua vita è disseminata dei segni con i quali Dio ci chiama e ci fa capire il disegno che ha su di noi. Anche se il momento decisivo, per me è stata  un’esperienza di tre mesi che trascorsi a Buenos Aires. Lì, per la prima volta veramente lontano da casa, in questa enorme città, grazie agli incontri fatti soprattutto nell’ambito del movimento di Comunione e Liberazione, e all’esperienza della Caritativa, dove andavamo in una baraccopoli, per far giocare i bambini, ho capito che Dio mi chiamava a imitare Cristo, donando tutta la mia vita per la felicità degli uomini.

Perché hai scelto di diventare missionario?

Non è stata una mia scelta, non è che uno sceglie l’ordine religioso come un prodotto al supermercato, è capire quello che Dio vuole da te. A posteriori, devo dire che quello che mi piace della vita del missionario è la radicalità che chiede, per esempio lasciare tutto e partire.

Sono diventato prete perché la forma con cui amare tutte le persone che incontravo era la paternità. Sono diventato missionario per la radicalità di lasciare tutto e partire.

Ci racconti una tua giornata-tipo?

Iniziamo la giornata con le lodi alle 6:15, poi abbiamo la nostra ora di silenzio e meditazione. Dopo la colazione iniziano gli impegni missionari, che nel mio caso sono principalmente il lavoro con gli studenti universitari e con i bambini della parrocchia. Poi abbiamo la Messa e il rosario. La giornata “ufficiale” si conclude con la compieta, la preghiera della sera alle 9:30.

Cosa risponderesti a chi ti chiedesse perché lasciare tutto e partire?

Che vale la pena.

Quali caratteristiche ti colpiscono di più in una persona?

La sincerità e la profondità.

Quali sono gli aspetti positivi del tuo carattere? E quelli negativi?

In positivo direi l’attenzione alle persone e la curiosità, in negativo forse l’impazienza.

Il tuo motto?

Il motto della nostra Fraternità, “Passione per la Gloria di Cristo”.

Qual è la tua missione?

Fare in modo che le persone possano incontrare Dio, perché solo così possono incontrare il senso della vita e la serenità.

Don Carlo (a destra) in un momento di processione a Bogotà

Link utili:

http://sancarlo.org/alla-ricerca-di-una-fede-radicale/

http://www.chiesadimilano.it/news/chiesa.diocesi/da-milano-un-nuovo-sacerdote-per-la-fraternità-san-carlo-90042.html